Meno tasse per le imprese, digitalizzazione, semplificazione burocratica. Queste le tre strade seguite dalla Grecia per uscire dalle sacche mobili della recessione post troika (e post covid) indicate dal Premier Kyriakos Mitsotakis in occasione di un dialogo con il presidente di Forbes Media Steve Forbes. L’occasione è stata la cena “Ancient Wisdom, Modern Compass” organizzata giorni fa da Forbes China a Shanghai per rafforzare i legami economici tra Cina ed UE e quindi sottolineare i progressi ellenici, che rappresentano una nuova destinazione per gli investimenti internazionali.
Primo passo, ha osservato il premier, è stato quello di ridurre l’aliquota dell’imposta sulle società, dal 28% al 22% percento. Il risultato immediato è stato quello di una risposta forte dell’economia, con una previsione di crescita per l’anno al 6,1%. “Allo stesso tempo – ha aggiunto – quando stavamo abbassando le tasse, abbiamo anche spinto molto per combattere l’evasione fiscale. Ora abbiamo più transazioni elettroniche, quindi abbiamo una comprensione molto migliore di dove si verifica effettivamente l’evasione fiscale”.
Altro passaggio è quello relativo alla burocrazia, che in Grecia ha rappresentato un fortissimo freno a mano. Oggi è molto più semplice avviare un’impresa, come dimostrano le classifiche mondiali. Merito della trasformazione digitale secondo Mitsotakis, in quanto si tratta del più grande cambiamento nella quotidianità dei greci, dei cittadini e anche delle imprese quanto a interazione con lo stato. “Parliamo di milioni di ore risparmiate in termini di inutili interazioni con la burocrazia. Ci sarà sempre un onere normativo quando parli di questo tipo di attività ma non è necessario che sia eccessivo”.
Il premier ha risposto anche ad una serie di quesiti legati al recente passato del paese, come la crisi del 2012. Le principali lezioni apprese dalla crisi che ha colpito la Grecia sono in primis l’eccessiva “austerità che uccide un’economia, alla fine della giornata, finisci in un circolo vizioso. La disciplina fiscale è importante, ma penso chiaramente che siamo stati spinti fuori bordo in Grecia. E la seconda lezione è non fidarsi mai quando la politica arriva con promesse che sappiamo tutti essere troppo belle per essere vere”.
Sulla Cina ha aggiunto che con la seconda economia più grande del mondo, anche un investitore importante in Grecia con Pireo, è una relazione complicata. “Siamo partner, siamo rivali, siamo concorrenti: tutte queste cose sono accadute contemporaneamente. Ma dal punto di vista del vantaggio per tutti, sì, la Cina ha fatto un investimento importante nel porto del Pireo e ha notevolmente migliorato il porto. Penso che due antiche civiltà possano instaurare un dialogo che possa essere in grado di trascendere le tensioni geopolitiche dell’epoca”.