Si è tenuta lunedì 14 novembre la seconda edizione di “Gusto italiano”, l’evento organizzato dall’Ambasciata d’Italia ad Atene insieme al competente Ufficio dell’ICE, per celebrare anche in Grecia la settima edizione della “settimana della Cucina italiana nel mondo”, iniziativa di punta del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’intera rete diplomatico-consolare italiana per promuovere all’estero la filiera italiana agroalimentare e la sua tradizione eno-gastronomica.
Il tema dell’edizione di quest’anno è: “Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la salvaguardia del pianeta”: una tematica che intende riflettere l’ambizione del “Sistema Italia” di puntare sull’idea di una cucina che contribuisca alla tutela del pianeta attraverso un approccio sostenibile all’agricoltura, alle tradizioni culinarie e all’industria e, allo stesso tempo, metta al centro la salute delle persone, grazie ad una continua attenzione ai principi nutritivi alla base della Dieta Mediterranea, condivisa da Italia e Grecia e modello di alimentazione e stile di vita sani e sostenibili.
ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI. Principi che guidano anche la posizione dell’Italia, ricordata durante l’intervento introduttivo dell’Ambasciatrice Falcinelli, nel dibattito in corso a livello europeo sui diversi sistemi di etichettatura dei prodotti alimentari, tra i quali destano preoccupazione quelli “a semaforo” (come il “NutriScore”) proposti da alcuni Paesi. Basati su rappresentazioni semplicistiche della realtà, essi rischiano di confondere i consumatori e di svantaggiare e rappresentare come nocivi prodotti genuini della tradizione italiana e greca, quali l’olio d’oliva, la feta e il parmigiano, inducendo al contrario al consumo di prodotti non necessariamente migliori per la salute. Un sistema rispetto a cui l’Italia offre l’alternativa del Nutrinform: un sistema equilibrato, non discriminatorio e basato su dati oggettivi, in grado di garantire informazioni corrette e trasparenti a beneficio dei consumatori, di tener conto della combinazione equilibrata di alimenti e uno stile di vita sano, senza penalizzare produzioni o prodotti specifici.
Uno stile ben rappresentato dal percorso enogastronomico firmato dallo chef Marco Serra per “Gusto Italiano”, che le Autorità, gli imprenditori e i giornalisti greci ospitati in Ambasciata hanno avuto la possibilità di conoscere tramite l’assaggio di prodotti della tradizione culinaria italiana meno noti in Grecia e la partecipazione a un cooking show dedicato alla preparazione in diretta di “gnocchi”, “arancini” e “pasta fresca”.
ROMA EXPO 2030. Non sono mancate le degustazioni della “pinsa” e della “carbonara”: due piatti di Roma offerti agli ospiti per presentare ed esaltare la candidatura della Città Eterna a ospitare l’Esposizione Universale del 2030: una candidatura che già dal titolo – “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione” – sottolinea la volontà dell’Italia di costruire un EXPO sociale, inclusivo e realmente universale, per offrire una visione innovativa e concepire lo sviluppo sostenibile dei territori, attraverso un percorso fatto di partnership, collaborazioni e condivisione di culture, tradizioni, idee, competenze, strumenti e risorse.
Roma, metropoli con più spazi verdi in Europa e comune agricolo più grande d’Europa, intende offrirsi come polo per contribuire – nell’anno che coinciderà con il compimento dell’Agenda per lo Sviluppo dell’ONU – alla riflessione dedicata alle sfide che riguardano l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti, la loro sicurezza e la loro prosperità, tra le quali spicca la minaccia – ben nota sia all’Italia che alla Grecia – degli effetti dei cambiamenti climatici sui nostri territori, sia agricoli che urbani.
Come ha ricordato l’Ambasciatrice Falcinelli “l’assegnazione dell’Esposizione Universale a Roma sarebbe una grande opportunità anche per la Grecia”, visto che – qualora prevalesse la candidatura italiana – potrebbe intercettare una parte significativa dei circa 24 milioni dei turisti che si stima visiteranno Roma nei mesi dell’EXPO, dal 1° maggio al 30 ottobre 2030.