In attesa degli F-35 dal 2026, l’Aeronautica greca può contare sui Rafale in arrivo dalla Francia e sugli F-16 aggiornati. É giunto in Grecia il quinto caccia F-16 aggiornato nella versione Viper, frutto di un accordo tra Lockheed Martin, Hellenic Aerospace Industry (HLA) e Hellenic Air Force (HAF). Molteplici le nuove funzionalità che lo rendono davvero utile sia per il pattugliamento che per la difesa: nello specifico il nuovo Radar AESA APG-83, il nuovo computer di missione modulare (MMC-7000AH, ADT, IDM), i nuovi display del podio centrale, il nuovo AIFF APX-126 con capacità mod 5, l’interfaccia SNIPER, SASSM e PaveWay II. In totale saranno 83 i velivoli che verranno aggiornati con la configurazione Viper.
“Il quinto F-16 Viper aggiornato è pronto per volare da qui a Tanagra e andare a Creta per il servizio” ha commentato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis durante la cerimonia, aggiungendo che con i nuovi aerei da combattimento Rafale, l’aggiornamento degli F-16 e dello squadrone F-35 in seguito, i cieli greci sono schermati come mai prima d’ora.
Secondo il premier due sono i pilastri gemelli che sorreggono la Grecia di oggi: “Da un lato, il patriottismo di responsabilità che vuole che la Grecia sia sempre una forza forte per prevenire e promuovere la pace. E accanto, la traiettoria di sviluppo, che torna come un giusto dividendo al cittadino”. Riferendosi alla partnership di ODA con Lockheed Martin, ha osservato: “Ci rendono tutti orgogliosi, affermano la coerenza nel programma di miglioramento dell’Air Force”.
All’interno del progetto non rientra solo l’upgrade degli F-16 ma anche il completamento del programma P3 Orion e la manutenzione del C 130 e dei velivolo antincendio. “Nel campo delle minacce aperte rispondiamo con decisa prontezza a qualsiasi aggressione dalla bocca larga. Coloro che delirano che possano arrivare dall’oggi al domani sanno che potrebbero svegliarsi dall’oggi al domani e atterrare nella dura realtà. Il nostro Paese non apre un dialogo con l’assurdo”.
Dagli Usa intanto il senatore Bob Menendez, Presidente della Commissione esteri, ribadisce il suo concetto sulla vendita degli F-16 alla Turchia: “Vorrei che la Turchia fosse diversa da come è sotto la guida del presidente Erdogan. Essere un alleato affidabile nella NATO, seguire le regole internazionali, non essere aggressivo nei confronti dei suoi vicini, non arrestare e imprigionare giornalisti e avvocati. Non dichiarare improvvisamente colpevole uno dei tuoi principali oppositori politici, per squalificarlo dalle elezioni e altro ancora. In quel contesto, sono contrario alla vendita degli F16, perché alla fine la realtà è che non abbiamo visto la Turchia di Erdogan all’altezza di quelle aspettative. Quello che abbiamo visto è una Turchia che minaccia un altro Paese membro della Nato, la Repubblica ellenica e la minaccia senza giustificazione, senza motivo. Quindi nella mia mente sarebbe problematico vendere hardware militare, quando intraprende tali azioni e quando manifesta chiaramente ancora e ancora alcune delle sue intenzioni”.