“TikTok è uno strumento molto potente, ma solleva anche molte domande. Nel Consiglio dei Ministri l’ho proibito, non ce l’ho nemmeno sul mio cellulare”. Lo ha detto il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, durante un’intervista televisiva sul Canale Mega, aggiungendo che non è solo un canale di comunicazione, “ma un modo per ascoltare i giovani, che sono anche gli utilizzatori di questo particolare social network”.
E ha osservato: “È incredibile quante nuove persone vedano e ascoltino attraverso TikTok . Ed è un modo per comunicare con loro, non solo perché loro ci ascoltino, ma soprattutto perché noi li ascoltiamo”.
Già lo scorso 15 marzo il personale della Commissione europea aveva dovuto disinstallare la app TikTok dal proprio telefono, dopo la decisione del Corporate Management Board della Commissione con l’obiettivo di proteggere l’Ue da possibili minacce alla sicurezza dei suoi dati, come attacchi informatici contro l’ambiente aziendale della Commissione stessa. Era stato lo stesso Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno, a spiegare le motivazioni di tale decisione, mentre il social cinese aveva parlato apertamente di pregiudizi.
In precedenza sia il Senato americano che il Congresso aveva vienotato l’utilizzo della piattaforma social per i suoi componenti e per tutti i membri dello staff, perché considerato “ad alto rischio a causa di una serie di problemi di sicurezza“.